IT’S UP TO EU. Azioni per il Medio Oriente e per il Diritto
Con la campagna IT’S UP TO EU. Azioni per il Medio Oriente e per il Diritto intendiamo spingere i rappresentanti eletti nel Parlamento Europeo a compiere ogni sforzo possibile per giungere a una soluzione diplomatica che metta fine al tragico conflitto in Medio Oriente. L’Europa non può più stare in silenzio e deve prendere l’iniziativa per garantire la pace nella regione.
Firmando questa lettera puoi richiamare i deputati eletti nel Parlamento Europeo ad agire in ogni sede politica per fermare il massacro in atto e far prevalere il diritto che sta alla base delle nostre istituzioni democratiche.
Una volta raggiunte le prime 15.000 firme inoltreremo la lettera/ petizione ai deputati italiani a Bruxelles. Oltre a firmare questa campagna ti invitiamo a scrivere direttamente ai parlamentari che hai votato. Puoi trovare i loro indirizzi istituzionali divisi per circoscrizioni elettorali nel sito del Parlamento Europeo.
La campagna è promossa da un gruppo di studenti, ricercatori e docenti afferenti alla Cattedra UNESCO in Educazione alla Cittadinanza Globale dell’Università di Bologna. Istituzioni, enti, organizzazioni della società civile che vogliono sostenere questa campagna possono scrivere qui: itsuptoeu@gmail.com
Testo della lettera/ petizione:
Gentile Signora/ Egregio Signore,
Le scrivo in quanto elettore nella Sua circoscrizione per esprimere la mia profonda preoccupazione per il conflitto che, alle porte d’Europa, sta infiammando il Medio Oriente, per la drammatica questione palestinese e in particolare per i recenti sviluppi in Libano. La sofferenza della popolazione civile, l’aumento delle vittime innocenti e la distruzione delle infrastrutture vitali richiedono un’azione immediata e decisa da parte delle istituzioni internazionali, incluso il Parlamento europeo.
Le chiedo di rappresentare me e altri elettori del Suo collegio nel prendere ogni iniziativa possibile per porre fine all’invasione israeliana del Libano, attraverso un cessate il fuoco immediato, e per giungere a una soluzione diplomatica del conflitto fra tutti gli Stati coinvolti nella regione.
L’azione militare israeliana, giustificata dal diritto all’autodifesa, viola pesantemente le norme consuetudinarie di diritto internazionale umanitario (principio di distinzione tra target civili e militari; principio di precauzione e principio di proporzionalità nell’attacco) e le Convenzioni di Ginevra. Tale azione ha già causato, in Libano, la morte di circa 3.000 persone e il ferimento di oltre 13.000; a Gaza e in Cisgiordania, la morte di circa 43.000 persone e il ferimento di oltre 100.000. In gran parte si tratta di donne, bambini e anziani, e questi numeri purtroppo aumentano di giorno in giorno.
Inoltre, in un’area già in ginocchio dal punto di vista economico-finanziario, si contano oggi oltre 1,2 milioni di sfollati in Libano, pari a circa un quarto della popolazione del Paese, mentre nella Striscia di Gaza si stima che quasi l’intera popolazione sia stata sfollata almeno una volta.
A ciò si aggiungano i ripetuti attacchi militari israeliani alle postazioni di UNIFIL in Libano, una provocazione senza precedenti nei confronti delle forze di peacekeeping internazionali che non può essere accettata, oltre al recente disegno di legge approvato dal Knesset che vieta qualsiasi attività UNRWA nell’area, le cui conseguenze su milioni di civili e sfollati sarebbero disastrose.
Come europei non possiamo restare indifferenti di fronte a questa catastrofe umanitaria, né tantomeno di fronte a un attacco deliberato a uno Stato sovrano che viola ogni regola del diritto internazionale, su cui le stesse istituzioni democratiche europee si fondano.
Come rappresentante eletto di un’istituzione che si è sempre battuta per la pace, i diritti umani e la giustizia internazionale, Le chiedo di esprimersi pubblicamente e di intervenire per:
- Votare una Dichiarazione ufficiale che condanni Israele per l’invasione del territorio sovrano libanese e i ripetuti attacchi alle basi UNIFIL.
- Intervenire per dar seguito alla Risoluzione 2964 del Parlamento europeo del 17 dic. 2014 sul riconoscimento dello Stato di Palestina.
- Adottare una Risoluzione per l’immediato cessate il fuoco in Libano e a Gaza, che miri a un impegno concreto per una soluzione politica e diplomatica del conflitto, in linea con le Risoluzioni ONU 1559, 1608 e 1701 (riguardanti il Libano) e le Risoluzioni ONU 242, 338 e 2334 (riguardanti lo Stato di Palestina).
- Adottare tutte le misure possibili per il Parlamento e per la Commissione agli Affari Esteri e fare pressione sugli altri organismi europei, specialmente il Consiglio e l’Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al fine di garantire aiuti umanitari alle popolazioni palestinesi e libanesi colpite dal conflitto – in particolare la fornitura di rifugio, sostegno alimentare, assistenza sanitaria, protezione da violenza, istruzione in situazioni d’emergenza.
- Interrompere immediatamente i contratti di fornitura di armi e componenti per armi da parte di aziende europee a Israele, e imporre l’embargo sull’esportazione di armi.
- Emettere sanzioni economiche nei confronti di Israele, sulla base degli stessi criteri con cui l’Europa è intervenuta, in passato, per difendere l’integrità territoriale di altri Stati sovrani.
In qualità di mio rappresentante presso il Parlamento Europeo mi auguro che possa condividere le mie forti preoccupazioni per una situazione intollerabile che rischia di aggravarsi ulteriormente, e che possa inoltrare ufficialmente le richieste mie e degli altri elettori alle altre istituzioni europee che hanno potere di intervenire in questa materia.